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Liutprand - Associazione Culturale

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Articoli

di Alberto Arecchi

LE AMAZZONI DEL DAHOMEY


Le origini mitiche del regno del Dahomey parlano di una principessa, di nome Abigbonu, figlia del re Tado, che fu rapita da un leopardo e ne ebbe due figli. Uno di questi, Agassu, succedette al nonno.

Nel XV secolo i portoghesi raggiunsero queste coste. Il Dahomey costruì la propria identità e le proprie ricchezze sulla tratta negriera verso le Americhe, soprattutto nei secoli XVII e XVIII, tanto da prendere anche il nome di "Costa degli schiavi".

Il suo territorio rimase sottomesso ai francesi, mentre il delta del Niger era conteso con gli inglesi. Si trattò dapprima di trattati di amicizia e di commercio con i re locali, firmati nel 1851, cui nel 1861 si aggiunse l’autorizzazione per i missionari europei a installarsi nel territorio. Nel 1864 i francesi ottennero il protettorato sulla città di Cotonou e sul regno di Porto-Novo, ove risiedeva il re Toffa, completamente sottomesso.

Toffa, re di Porto-Novo, circondato dalle sue Amazzoni con fucili a tiro rapido.

A destra : Behanzin, re di Abomey.

Quando, nel 1889, Behanzin (Gbehanzin) salì sul trono d’Abomey, i rapporti con i francesi si fecero piuttosto tesi. Il nuovo re era sempre stato ostile alla presenza degli europei e cercò di convincere anche il cugino, re di Porto-Novo. Toffa non aderì alle sue proposte e Behanzin l’attaccò, nel 1890, colpendo anche due imprese coloniali e la stazione telegrafica di Cotonou Vi fu una durissima battaglia, alla periferia di Porto-Novo, fra le truppe d’Abomey e l’esercito locale, sostenuto dai francesi.

Nel 1892, la Francia attaccò il regno del Dahomey con il pretesto di condurre la lotta al cannibalismo, ai sacrifici umaisi e alla poligamia praticata dalle popolazioni autoctone. La Francia stava procedendo verso l’occupazione effettiva di quella che sarebbe divenuta l’Africa Equatoriale Francese (AEF) per contrastare le ambizioni britanniche sulla Nigeria. Il colonnello franco-senegalese Dodds, alla testa d’un esercito coloniale di oltre 3000 uomini, partì da Cotonou per attaccare Abomey, capitale del regno di Dahomey. La popolazione locale si difese per due lunghi anni.

Lo scontro di Dogba fra le truppe coloniali e le Amazzoni di Behanzin.

Il 19 settembre si ebbe la prima battaglia campale. Quattromila guerrieri del Dahomey attaccarono le truppe francesi a Dogba, con grande energia, armati di fucili a tiro rapido. Fu un macello, da entrambe le parti. I combattimenti proseguirono accaniti durante il mese d’ottobre : ad Adegou il 4, ad Akba il 13, a Coto il 26.

Quella del 26 ottobre 1892 fu la battaglia più sanguinosa. A 50 chilometri da Abomey, i francesi dovettero affrontare un esercito immenso, composto da donne. Si trattava delle celebri Amazzoni del Dahomey, donne guerriere abituate a battersi con grande violenza ed energia. Esse non avevano nessuna paura né di uccidere, né di morire. Si lanciavano all’attacco in prima linea e combattevano senza nessuna remissione.

Dodds aveva sentito parlare di Seh-Dong-Hong-Beh, una donna dal coraggio eccezionale, che aveva condotto un esercito di 6000 Amazzoni verso il 1852.

Le Amazzoni del Dahomey erano minuziosamente selezionate sin dall'adolescenza e per tutta la vita si applicavano al mestiere delle armi, con un severo addestramento quotidiano. Imparavano a maneggiare le armi ed erano devote in modo religioso all’obbedienza e alla venerazione del re. Rimanevano vergini e rinunciavano ad ogni possibilità di fondare una famiglia.

Le Amazzoni erano provviste di amuleti che le dovevano proteggere dai colpi dei nemici e dagli spiriti malvagi.

Nel 1890, il re Behanzin aveva condotto una negoziazione coi tedeschi:

400 schiavi in cambio di 26.000 fucili, 6 cannoni, 4 mitragliatrici e le relative munizioni.

L’esercito delle Amazzoni comprendeva 5 specialità, con 3 schieramenti di fanteria :

* le fuciliere, dette "Gulonento", armate con cartucciera, che conservavano la polvere da sparo in foglie di banano.

* le arciere o "Gohento" (sempre meno, visto l’affermarsi delle armi da fuoco), pronte anche a servire come ausiliarie e "portatrici" durante le battaglie.

* le falciatrici ("Nyekplohento"), armate d’una grande lama lunga 45 cm, su un manico di 60 cm.

* le artigliere.

* infine l'Elite, le cacciatrici, selezionate per statura e forza fisica, molto rispettate.

Esse partecipavano raramente al combattimento, solo quando si trattava di una grande battaglia che metteva in pericolo lo stesso re e il destino dello Stato.

In casi estremi, come contro i francesi, le Amazzoni usavano la tecnica di combattimento da loro preferita, il corpo a corpo.

Mentre i francesi cercavano di mantenerle a distanza, esse cercavano lo scontro fisico diretto e si catapultavano rotolando sotto le baionette dei soldati per affrontarli.

I francesi rimasero molto sorpresi dal loro coraggio e dal fatto che non esitavano a decapitare i nemici uccisi, per ritornare all’attacco impugnando le loro teste. Spesso, uscivano vincenti dagli scontri corpo a corpo con l’esercito coloniale.

I soldati francesi nutrivano un gran terrore di cadere tra le mani di queste Amazzoni e ricordavano a lungo l’abilità, il coraggio e la forza di queste nodde africane, pronte a sacrificare la vita per il loro re. Nonostante la loro terribile resistenza, le Amazzoni non riuscirono a tenere testa alla superiorità tecnica dell’esercito francese. Morirono in massa. Erano 1200, ma negli ultimi attacchi ne rimasero soltanto un centinaio. Nonostante la difesa fosse ormai disperata, non cedevano.

Il 4 novembre Behanzin chiese la pace. Cercava così di prender tempo e ricostituire le proprie forze. Inviò richieste d’aiuto agli inglesi e ai tedeschi, ma nessuno si prestò ad allearsi con lui. Gli scali commerciali d’Alada e Ouidah erano caduti nelle mani dei francesi.

Infine, il 17 novembre 1892, quando i francesi raggiunsero la capitale Abomey, non erano rimaste che una cinquantina di Amazzoni. Fu la fine del regno di Dahomey e dell’esercito delle Amazzoni.

Behanzin e la famiglia, in esilio alla Martinica.

I feudatari abbandonavano il sovrano. Dodds ebbe i gradi di generale e nominò un re fantoccio, Agoli Agbo.

Behanzin si ritirò verso l’interno e continuò a guerreggiare contro i francesi sino al 1894, anno in cui si arrese e fu fatto prigioniero. Fu deportato in Martinica, poi in Algeria, dove si spense.

Dal 1975 lo stato africano del Dahomey ha preso il nome di Benin, in ricordo di un celebre regno dell’Africa antica (che però occupava una parte dell’attuale Nigeria).

Pubblicato 18/08/2017 12:37:20