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Liutprand - Associazione Culturale

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Articoli

di Bruce Bower

NEL SAHARA OPERAVANO I CRANI 2000 ANNI FA


CHIRURGIA CRANICA - Le frecce indicano un foro intenzionalmente prodotto (1) e una depressione (2) nel cranio di un uomo proveniente da un sito sahariano e risalente a circa 2000 anni fa.

I ricercatori concludono che le procedure chirurgiche hanno provocato questi danni.

E. Nikita et al.,Int j. Osteoarchaeology 2011.

I teschi di tre uomini dell’antica civiltà dei Garamanti, del Nord Africa, che fiorì nel deserto del Sahara da 3100 a 1400 anni fa, contengono fori e rientranze praticati intenzionalmente per curare le ferite o per altre ragioni mediche, come dicono l’antropologo Efthymia Nikita dell'Università di Cambridge in Inghilterra e i suoi colleghi.

Segni di ricrescita ossea intorno ai cerchi di queste aperture craniche indicano che quegli uomini, vissuti circa 2000 anni fa, sopravvissero alla procedura chirurgica (International Journal of osteoarchaeology).

Data l'evidenza delle reti commerciali diffusa in Nord Africa diverse migliaia di anni fa, "la conoscenza delle tecniche chirurgiche craniche deve essere stata tra i tratti culturali che si diffusero tra le popolazioni," dice Nikita.

I siti nordafricani esaminati contengono le più antiche testimonianze di operazioni di raschiatura, di taglio e foratura di pezzi di osso nei crani delle persone, una pratica nota come trapanazione. La chirurgia del cranio fu praticata fin da 13000 anni fa in quello che oggi è il Marocco. Gli antichi egizi applicavano tale tecnica a partire da circa 4000 anni fa, come facevano i gruppi pre-incaici che vivevano in Sud America 1000 anni fa. Alcune popolazioni nord-africane moderne hanno usato la trapanazione per curare il mal di testa dopo gli infortuni o malattie.

L’équipe di Nikita ha esaminato resti scheletrici scavati da altri ricercatori dagli anni cinquanta nei siti di villaggi vicini all'antica capitale dei Garamanti, la città di Garama (Germa, nell’attuale Libia sud-occidentale). Tre teschi di maschi adulti presentavano fori delle dimensioni d’una monetina, all'interno di aree svuotate, come pure depressioni raschiate.

L’analisi di queste particolarità esclude cause come malattie, morsi di animali alle ossa, cadute accidentali o colpi intenzionali, dicono gli scienziati. L’attenta esecuzione delle perforazioni, senza danni sensibili alle suture craniche, esclude la causa d’una possibile violenza o d’una tortura. I motivi per l'esecuzione della trapanazione in queste antiche culture rimangono poco chiari, anche se un cranio sahariano presenta fratture inflitte da un'arma di qualche tipo, che potrebbero avere reso opportuna un'operazione di chirurgia cranica.

17 agosto 2011

Fonte: http://www.sciencenews.org/view/generic/id/333452/title/Ancient_Saharan_head_cases

Pubblicato 18/08/2011 21:22:17