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IL MONDO SCOMPARSO DI DOGGERLAND, NEL MARE DEL NORD


Una mappa del Regno Unito con Doggerland indicata in rosso.

Una vasta area di terra, inghiottita nel Mare del Nord migliaia di anni fa, è stata ricreata e messa in mostra dagli scienziati.

Doggerland era una zona tra il Nord della Scozia, la Danimarca e le Isole del Canale.

Si crede sia stata la patria di decine di migliaia di persone prima che scomparisse sott'acqua.

Ora la sua storia è stata messa insieme da reperti recuperati dal fondo del mare ed esposti a Londra.

Il progetto, durato 15 anni, ha coinvolto le università di St Andrews, Dundee e Aberdeen.

Il dente fossile di un mammut scoperto nella zona.

I risultati sono stati in mostra alla Royal Society Summer Science Exhibition di Londra fino all'8 luglio.

La storia nascosta di Doggerland, una terra che fu lentamente sommersa dalle acque tra il 18000 a.C. e il 5500 a.C., è stata organizzata dal dottor Richard Bates alla St Andrews University.

Il dottor Bates, un geofisico, ha dichiarato: "Doggerland era il vero cuore dell'Europa, prima che il livello del mare salisse a formare la costa britannica di oggi.

"Abbiamo speculato per anni sull'esistenza della terra perduta a partire dalle ossa dragate dai pescatori di tutto il Mare del Nord, ma è solo a partire dal lavoro delle compagnie petrolifere negli ultimi anni che siamo stati in grado di ricreare l’aspetto di questa terra perduta.

"Quando i primi dati sono stati sottoposti a trattamento, ho pensato difficile che potessero darci tutte le informazioni utili, tuttavia, man mano che la zona era ricoperta, si è rivelato un panorama vasto e complesso.

"Siamo stati in grado di modellare la sua flora e fauna, costruire un quadro degli antichi popoli che vivevano lì e cominciare a capire alcuni degli eventi drammatici che in seguito hanno cambiato il paese, compreso il livello del mare in crescita e uno tsunami devastante".

Ceppi d’alberi antichi, selci usate dagli esseri umani ed i resti fossilizzati di un mammut hanno contribuito a formare un quadro di come il paesaggio poteva essere.

I ricercatori hanno anche usato un modello di dati geofisici provenienti dalle compagnie petrolifere e del gas.

I risultati suggeriscono l'immagine di una terra con colline e valli, paludi e grandi laghi con grandi fiumi e un litorale contorto.

Quando il mare salì sulle colline, essa divenne dapprima un arcipelago di isole basse.

Esaminando i reperti fossili (come granuli di polline, microfauna e macrofauna) i ricercatori hanno potuto dire che tipo di vegetazione cresceva in Doggerland e quali animali vi si aggiravano.

Utilizzando queste informazioni, si è riusciti a costruire un modello della "capacità di carico" del territorio e ipotizzare quanti esseri umani potessero avervi vissuto.

Il team di ricerca sta attualmente valutando ulteriori prove del comportamento umano, compresi gli eventuali luoghi di sepoltura dell'uomo, intriganti presenze di pietre erette e una fossa comune di mammut.

Fonte: BBC News, 4 luglio 2012.

Pubblicato 15/07/2012 04:03:19