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Liutprand - Associazione Culturale

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Articoli

di Ernesto D. Ocampo Mora

PARADISO TERRESTRE IN SUD AMERICA, 1491


A Normando Ocampo, mio padre, con il quale ho fatto i miei primi viaggi

Uno dei più importanti elementi di prova recentemente pubblicati è la ricerca "Sud America nel Mapamundi Martellus del 1491" (*) che riguarda la scoperta di un calendario astronomico (solare/stellare), che mostra l'incredibile livello di conoscenza che aveva il cartografo tedesco Heinrich Hammer, latinizzato Henricus Martellus Germanus, riguardo al continente americano, al momento di fare la sua mappa del mondo. Martellus in realtà ha fatto diversi mappamondi (quattro), ma i più noti sono quelli del 1489, conservato presso la British Library di Londra, e del 1491, attualmente presso la Biblioteca Beinecke all'Università di Yale. Martellus è fondamentale perché serve da modello per le mappe Universalis Cosmographia di Martin Waldseemüller e Erdaphel di Martin Behaim.

Il ricercatore belga-argentino Paul Gallez ha identificato tutta la rete idrografica sudamericana (grandi fiumi e laghi) e le montagne, particolarità e rilievi costieri (penisole, capi, golfi e baie) nella cosiddetta "Coda del Drago", che è rappresentato come una gran penisola - inesistente geograficamente – che si prolunga dalla Cina nel mappamondo del 1489, e questa scoperta fu pubblicata da Gallez - a quasi 500 anni dall'arrivo di Colombo in America - nel suo libro “La coda del Drago - Sud America nelle mappe antiche, medievali e rinascimentali” (Patagonia Institute. Bahía Blanca. Anno 1990) e pubblicato in francese, tedesco prove, spagnola e in edizione italiana nel 2006 (ed. Liutprand). E nuove evidenze che presentiamo sostengono le scoperte che Gallez aveva pubblicato nel 1990 e vanno anche oltre.

Si può ritenere che attualmente (2014-2017) vengano effettuate una serie di importanti ricerche sul mappamondo del 1491, da un gruppo dell'Università di Yale che compie rilievi attraverso la tecnica di immagini multispettrali.

Rimane però un punto di vista piuttosto scettico dell'ortodossia accademica, una sorta di "cecità" riguardo alla presenza del Sud America nelle mappe di Martellus. Alcuni di questi lavori sono stati pubblicati anni fa, come quello di Richardson ("South America on Maps before Columbus? Martellus's 'Dragon's Tail' Peninsula", Richardson, William A.R. 2003. Imago Mundi, Vol. 55, pp. 25-37). L'autore sostiene una presunta "mancanza di prove sufficienti" per identificare il Sud America nella rappresentazione della penisola del drago. Non si discerne, né lo studio si preoccupa - la possibilità quasi nulla che una coincidenza possa magicamente produrre l'esistenza di tale rete idrografica su una penisola tanto simile al Sud America come quella raffigurata nei mappamondi di Martellus. Richardson cerca di sostenere che l'ignoranza del Capo di Buona Speranza in Sud Africa facesse congiungere nelle mappe tolemaiche l’Asia con l'Africa, e dopo le scoperte dei Portoghesi (1488) del confine della costa sudafricana, il semplice spostamento dei meridiani verso est nelle proiezioni tolemaiche (fatto da Martellus) "fornì alla Cina una costa orientale" e diede luogo "fortuitamente" a un territorio simile al Sud America. Sono squalificate con questa analisi le notevoli somiglianze idrografiche prima riconosciute, e si ignora la valutazione sulla base del test di "griglia di distorsione cartografica", fatta da Gallez.

Una infondata "negazione" che, se fosse da sostenere, vorrebbe dire che il cartografo tedesco "ha centrato un bersaglio impossibile" nello sviluppare il suo disegno cartografico. Un’alea con una probabilità astronomicamente bassa; il che implica un credo dogmatico e infondato. Un mito.

Non sono presi in considerazione, in breve, la storia della cosiddetta Scuola Argentina di Protocartografia (Enrique de Gandia, Dick Edgar Ibarra Grasso e Paul Gallez), e si pretende di ribadire ciecamente che la quarta penisola che appare in Asia sia "un errore geografico"; una "penisola inventata", "un fantasma", in cui, secondo la credenza sconsiderata di Richardson, che creerebbe maggior confusione, "Martellus ha posto riferimenti ai viaggi di Marco Polo"... Questa quarta penisola, anche se non esiste nella realtà geografica dell'Asia, costituendo il territorio più orientale sul mappamondo, si riferisce al Paradiso Terrestre. Come espresso nella Scrittura biblica nella Genesi: "E il Signore creò un giardino a oriente, nell’Eden; e vi collocò l'uomo che aveva formato, e fece nascere dalla terra ogni albero delizioso alla vista e buono da mangiare "[G. 2: 8-9].

Un frutteto a est, nell’Eden

"Quando i misteri sono molto astuti, si nascondono nella luce". (Jean Giono)

Da sinistra a destra, nel pannello inferiore del mappamondo, si succedono, come in un hortus sanitatis, con piante sacre e medicinali, una serie di vegetali, frutti e spezie selezionate. Ma queste piante non sono di un tipo qualsiasi, né si trovano altrove nel quadro del mappamondo. Si tratta di piante tropicali...

E' ben noto che la nobiltà europea aveva come uno dei suoi più grandi desideri il passaggio interoceanico attraverso il Mar Tenebroso (Atlantico) per raggiungere "le Indie". Un’epoca, pertanto, in cui alcune di queste spezie, con qualità intrinseche di purezza e proprietà curative - erano costose come oro o argento. E alcune di queste piante e frutta si trovano nella fascia più bassa, sotto la Coda del Drago. Facciamo un confronto di immagini, in cui si può notare la conoscenza dettagliata che avevano di loro le fonti di Martellus.

Ciò che è sorprendente è che queste piante si trovano solo in Sud America. Come a dire che i luoghi tradizionalmente considerati adeguati per le spezie (Estremo Oriente conosciuto dall'antichità, Cina e India) non sono stati considerati qui, dal momento che queste spezie e frutta si trovano sotto la penisola nota come Coda del Drago, la penisola orientale della mappa.

Possiamo ipotizzare quindi che la comparsa di questi frutti e spezie corrisponda con una dettagliata conoscenza dei territori del Sud America... prima di Colombo.

E se si considera che la penisola è legata all’Oriente conosciuto, e diviso solo dal mare stretto, che forma quello che la mappa chiama "Sinus Magnus" (Golfo Grande), si sta dimostrando che questi vegetali erano concepiti come "frutti e spezie orientali" e quindi facevano parte delle Indie. Essi sono frutti e spezie dell'India più orientale: la Coda del Drago.

La ricerca medievale di "un passaggio oceanico" attraverso l'Atlantico, verso il "Paese delle spezie", alla luce di Martellus, potrebbe essere vista da un'altra prospettiva.

Riesaminando la cornice inferiore del mappamondo, dopo aver visitato questa rassegna botanica americana, emerge direttamente dal capo meridionale della Coda del Drago, e sempre nella cornice del pannello, l'immagine - ingegnosamente occulta – del profilo destro d’un pittore, il quale, con la mano destra, regge un lungo pennello.

A sinistra e a destra – equidistanti dal pittore e in linea retta, obliqua rispetto alla Coda del Drago - compaiono due uccelli identici, in posizioni simmetricamente opposte (uno "a zampe all’insù", un altro "a zampe in giù"). Si tratta dello stesso uccello, ma in movimento, che segue le lancette dell’orologio, in quanto il primo (a sinistra) ha le zampe sollevate, dopo di che si trova il pittore, il che suggerisce un movimento circolare.

L'uccello sta mangiando da una pianta gigante, molto simile a un girasole, che come sappiamo, oltre ad essere tipico dell’America, segue la posizione del sole da est a ovest.

Possiamo dentificarlo come un uccello corridore a noi ben noto, è una Rhea americana (i cui nomi in lingua india, a seconda della regione in cui ogni sottospecie di Rhea si trova, sono "ñandú", "suri" o "choique").

L'uccello trova esclusivamente in Sud America.

Per cui se si tiene conto del piano di simmetria equidistante tra il centro (in cui si vede l'immagine di un pittore cartografo) e i due uccelli, le immagini hanno una chiara funzione georeferenziale. Esse stanno indicando uno spazio geografico trascendente. L'uccello, in immagine simmetricamente opposta, come si è detto, esprime un movimento circolare.

Si sta rappresentando, come vedremo, una costellazione stellare significativa. Questa costellazione, tipica dell'emisfero australe, ha solo una controparte nell'emisfero settentrionale, la stella polare, e serviva da guida per gli antichi marinai. Si tratta della Croce del Sud, che per estensione proporzionale del suo lato maggiore serve ad indicare il "vero polo sud".

La costellazione, chiamata dagli indios suri o choique, non solo indica un punto cardinale, ma la sua rotazione apparente lungo tutto l'anno è "cronometrica", misura il tempo, specialmente le stagioni, attraverso una elegante simmetria astronomica.

Questo uccello stellare che "si muove" da ovest a est, proprio come nella rappresentazione del pannello inferiore del mappamondo di Martellus, questa immagine ermetica di un uccello sacro sudamericano – proprio al "sud" del mappamondo - rappresenta una configurazione astronomica (astrografia) che serve da calendario per determinare solstizi ed equinozi. Questo significa che ogni segno delle sue "gambe" è un "tempo sacro" e, come il nostro anno del calendario occidentale, riflette date cardinali.

Nelle immagini seguenti (sinistra) mostriamo più chiaramente la tetrade delle "zampe del suri" che sono raffigurate nella cornice del pannello inferiore, con la corrispondenza esatta crono-significativa in diadi. A sua volta possiamo integrare (con grande approssimazione) i mesi cardinali (destra), indicandoli con una croce.

In lingua aimara le quattro stelle sono chiamate pusi chakani, “quella dei quattro ponti”, esprimendo in questo modo i quattro tempi significativi. Ciò significa che il suri sta segnando con le zampe l'inizio delle quattro stagioni.

Le posizioni delle quattro zampe del suri (pusi chakani) nel loro insieme sono la ricreazione di un "calendario andino" della cultura Quechua-Aymara, essendo 21 marzo (Pawkar Raymi), 21 giugno (Inti Raymi), 21 settembre ( killa Raymi), 21 dicembre (Kapak Raymi), secondo le cronache dell’Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616). Esprimendo i "passi lunghi" della chacana.

Ora, se torniamo alle due immagini speculari del mappamondo precolombiano nelle zampe rappresentative della diade "marzo / giugno", il becco dell'uccello punta ad un "girasole" che sta "sotto" (sole basso e freddo), mentre, nella diade "settembre / dicembre", il becco dell'uccello è rivolto "in su" (sole alto e caldo). Il calendario stellare possiede anche una elio-referenzialità. Il becco dell'uccello segna il movimento annuale del sole. L'astrografia rappresenta "l'anno" - diurno / notturno – che si ripete in cicli.

Questo stesso rapporto (giorno / notte) è descritto nella "chacana mapuche", nei tempi significativi del calendario rituale del popolo Mapuche espressi nel Kultrum (strumento sacro dei mapuche), tra l'altro con le sue caratteristiche distinte.

Così è rappresentato - dal pannello inferiore che si trova nella cornice del mappamondo – una singolarissima qualità spazio-temporale, legata alle concezioni del cielo degli indios sudamericani.

Magnum Opus Alchemico: Il pittore orienta la meta verso il Paradiso Terrestre

Nelle finissime illustrazioni che circondano il nostro pittore, che si trova su un terreno sacro, troviamo, in alto e a destra dell'artista, un serpente circolare che si morde la coda. È un Ouroboros, un simbolo mistico-ieratico che rappresenta il Magnum Opus, la perfezione dell’opera alchemica.

Esprime anche l'unione di ciò che sta sopra e ciò che sta sotto, la natura ciclica del Tutto e l'infinito. Questo simbolo, accanto all'artista, può esprimere non solo il suo stare in un tempo e in un luogo sacro, ma anche il raggiungimento dell'archetipo alchemico alla Saggezza.

Il nostro misterioso artista-cartografo, nascosto dietro la flora rigogliosa di questa terra sacra, non riposa. Afferrando un lungo pennello con la mano destra, sta tracciando una linea retta obliqua verso il basso, il cui tratto termina proprio sotto la bocca del drago ouroboro... unendo gli antipodi.

Colombo scopre il Paradiso Terrestre

Sulla base di quanto è stato riportato, siamo in grado di affermare che papa Innocenzo VIII incaricò il cartografo tedesco Heinrich Hammer - Henricus Martellus Germanus - della realizzazione di un mappamondo, perché fossero "scoperti per la Cristianità" antichi territori, conosciuti fin dai tempi antichi di Salomone, situati in Estremo Oriente, oltre la Cina e l'India, in cui si credeva trovarsi il Paradiso Terrestre. Come abbiamo anticipato (nel lavoro a cui si fa riferimento all'inizio di questo articolo) le fonti di questa mappa disegnata da Martellus "con la forma di un grande drago" sono, per i simboli utilizzati, in aggiunta ad altre considerazioni, [1] di origine templare.

Nella mente del Papa, morto poco prima della partenza di Colombo, la "scoperta" di terre lontane avrebbe permesso una nuova crociata per recuperare la Terra Santa, con le risorse molto ricche offerte dalla penisola del Drago. L’Ammiraglio Colombo era impegnato in una missione trascendente, voluta dal Vaticano, e non delirava quando raccontava di "essere vicino al Paradiso Terrestre", o quando inviava la sua lettera "dall’antica Ofir". Frasi estratte dalla sua corrispondenza con il re.

Colombo, tuttavia, fu spodestato dai re di Spagna dopo il suo terzo viaggio, perché non accettavano queste idee, né che era stato sostenuto e promosso, quando era vivo, dal papa genovese di origini ebraiche, Giovanni Battista Cybo, Innocenzo VIII.

Riteniamo, in base a queste nuove prove e al rapporto tra i documenti derivanti dalle cause legali colombiane e dagli archivi privati, in particolare quello di Medina Sidonia, che i re di Spagna mutassero i piani originali del papa, promuovendo la conquista di nuovi territori parte di Castiglia e Aragona, cercando così di prevalere su Portogallo, Francia e altre potenze europee. Invece il futuro Viceré e Ammiraglio del Mare Oceano ripeteva nelle sue lettere la sua intenzione di "ottenere l'oro e legno di Ofir per restaurare la casa d'Israele a Cristo". Ricordava il piano originale di papa Innocenzo VIII.

Ma Colombo fu sostituito dal vescovo Juan Rodríguez de Fonseca, dopo che si conosceva il percorso per il "nuovo mondo". Il religioso si troverà ad affrontare l'Ammiraglio con le sue armi, la cospirazione e l’appoggio del nuovo papa spagnolo, stretto alleato del re, incoraggiando il piano per la conquista, che i monarchi spagnoli avevano, incaricandosi di ordinare l’impresa in modo coerente con questa visione.

Purtroppo Colombo fu umiliato e spostato. I monarchi avevano quello che volevano e potevano raccontare la storia attraverso un proprio papa: Rodrigo de Borja, il futuro Alessandro VI. Questo papa avrebbe ordinato cardinale Rodriguez de Fonseca e designato come “re cattolici” Ferdinando e Isabella, espiando tra gli altri peccati quelli del "Paradiso perduto" che Innocenzo VIII aveva cercato di scoprire. Le azioni legali di Colombo dureranno decenni, e vedranno crescere le casse di Spagna ed Europa. Né Colombo né Pinzon otterranno nulla dalla giustizia umana.

Tenendo conto del nostro lavoro "Sud America nel Mappamondo di Martellus del 1491", le informazioni sull’Oriente, dettagliate nella mappa di Martellus, derivano dai viaggi e dalle esplorazioni templari, e l’artista tedesco esplicita ciò attraverso simboli, in quanto poteva essere scomunicato, solo per citare la fonte del Tempio. Martellus dovette disegnare le immagini e i simboli della cornice personalmente, poiché essi mostrano un rapporto intimo con il contenuto interno del mappamondo.

I re, vincitori dell’Islam, mutarono il significato originale di una "scoperta", legata in origine ad un progetto con connotazioni religiose, al fine di appropriarsi della ricchezza dei territori al di là del mare, che anche se erano stati ben conosciuti per secoli, erano rimasti nascosti alla Cristianità in generale.

Chi aveva ricevuto una copia del mappamondo (eventualmente fornita da Pinzón), chiamando se stesso, per la sua missione, come Xpo Ferens, quando scoprì durante il terzo viaggio una delle furiose foci del fiume Orinoco, la chiamò, con chiara conoscenza della mappa pontificia, "bocca di drago" , scrivendo in quei giorni una lettera ai re, senza ancora prevedere cosa gli sarebbe accaduto:

"Grandi indizi sono questi del Paradiso Terrestre, perché il sito è conforme all’opinione di questi santi e sacri teologi. E anche i segni sono molto conformi, poiché non ho mai letto o sentito che tanta quantità d'acqua dolce fosse così dentro e vicina con quella salata; e aiuta anche la temperanza soavissima. E se non ci fosse qui il Paradiso, sembra ancora più da meravigliarsi, perché non credo che si sappia nel mondo di un fiume tanto grande e tanto profondo".

Colombo aveva molto chiaro nella sua comprensione e nel suo orientamento che era vicino al Paradiso Terrestre, a nord della grande penisola del Drago che lo guardava, sul bordo orientale della mappa, nell'antica Ophir biblica di Salomone, agli antipodi. Di certo, questo territorio sacro era abbastanza ben delineato [2], con tutta la sua rete idrografica, sul mappamondo del 1489, con le sue montagne, rientranze e sporgenze costiere, a cui - nel 1491- si aggiungono le piante del Sud America , animali sudamericani, una costellazione esclusiva del’emisfero sud del mondo, un calendario astronomico (solare - stellare) e persino un cartografo saggio [3] che ci guida da terre lontane, per attraversare il pericoloso mare tenebrarum, e "scoprire" con altri occhi il Paradiso Perduto, un anno prima di Colombo.

(*) Per approfondire ulteriormente questo articolo ed i rispettivi riferimenti:

https://www.academia.edu/29570810/South_America_in_the_Martellus_Mapamundi_of_1491_in_spanish_01_11_2016_Sudamerica_en_el_Mapamundi_Martellus_de_1491._ISBN_978-987-42-3000-3

[1] Un aspetto molto importante analizzato a fondo da Ibarra Grasso ( "America del Sud su una mappa del 1489" E. Dick Ibarra Grasso, Journal of American History, N. 101 / gennaio 1986) è legato alla "freschezza" delle realtà geografiche descritte sul mappamondo di Martellus del 1489. Ciò significa che, se si trattasse di rilievi molto antichi, cioè, se le fonti di Martellus fossero state molto precedenti (un millennio o più) i fiumi, i laghi e le montagne , penisole, ecc, rilevati e descritti nella mappa, dovrebbero perdere la qualità nelle copie successive, il che non è accaduto.

Paul Gallez, come in un compendio, aveva analizzato, con evidenza, nel suo lavoro, un certo numero di pre-navigatori americani, come gli egiziani, fenici, greci, cinesi, arabi, tra gli altri, alla ricerca di possibili fonti per la mappa del 1489. Ibarra Grasso, scartando queste fonti, in base al "test di freschezza" è incline a che il commercio di spezie e la concorrenza tra i veneziani e genovesi avrebbero prodotto come risultato che i marittimi genovesi raggiungessero il Sud America, e secondo la sua ipotesi, l’avessero rilevato magistralmente. Questi marinai, tra i quali egli nomina i fratelli Vivaldi, l’avrebbero fatto dal 1291 in poi, dal momento che da quel momento iniziò a diffondersi l'uso della navigazione con la caravella, spinto dai portoghesi e cui avrebbero partecipato i genovesi.

Ibarra Grasso ha ipotizzato che questi pre-scopritori arrivassero in America, cercando di trovare il Sudafrica rivolto verso l’Asia, e che avessero cartografato il Sud America senza avere altra motivazione che quella di misurare geograficamente il subcontinente in quanto non erano interessati alle sue ricchezze (!), perché erano interessati al commercio e non potevano commerciare con popoli quasi selvatici... Questo, secondo lui, spiegava perché la mappa del 1489 Martellus presentasse queste realtà geografiche. Ed è proprio qui, quando siamo sorpresi perché ciò che è distinto e notevole in Ibarra Grasso è la sua grande cultura, e siamo molto sorpresi che, avendo studiato da precursore il tema degli uomini bianchi barbuti ("Los hombres barbados en la América precolombina. Las razas indígenas americanas". Ed. Kier S.A Bs As 1997), l’abbia poi trascurato... visto che i cavalieri del tempio di Salomone forniscono una risposta chiara a molte delle domande che si pone il ricercatore argentino. Detto questo, Ibarra Grasso è colui che più s’avvicina a quello che consideriamo il periodo di rilievi (1118-1307) della Coda del Drago che compare nei mappamondi di Martellus, alla luce del lavoro a cui ci riferiamo sopra. Forse un modo per riservarsi il futuro è quello in cui lo studioso dell’Argentina indigena confessa: "E' probabile che ad un gran numero di lettori la nostra interpretazione appaia rischiosa, ma diciamo che in qualche modo si debba interpretare la presenza praticamente innegabile dei principali fiumi atlantici del Sud America su un mappamondo, che precede di tre anni il primo viaggio di Colombo".

[2] Dato che l'uso dell'ago magnetico appare in Europa alla fine del XII secolo (1190), e dopo aver già trovato una forte influenza islamica nel Tempio, possiamo stabilire che la precisione sorprendente (in particolare l'orientamento dei fiumi) per quanto riguarda la geografia della penisola del Drago, sul mappamondo di Martellus (1489), si deve all'utilizzo di questo strumento e alla sua evoluzione come bussola secca e, eventualmente, all'astrolabio arabo, al sestante e alla bussola, in modo che il periodo possibile in cui potrebbe essere stato delineato il rilievo geografico, riportato dalle mappe di Heinrich Hammer, è nel periodo dal 1200 al 1300, un periodo in cui è anche probabile che sia stata effettuata un’impresa di tale portata che ha prodotto una mappatura completa di vaste estensioni che vanno dalla giungla amazzonica alla Patagonia, con le sue montagne, i fiumi, grandi laghi, coste con sporgenze e rientranze.

L'aspetto e la conservazione intatta di queste mappe possono essere spiegati con la sorpresa del colpo subito dal Tempio. Se fosse stato interessato qualche membro di rilevanza, i maestri avrebbero ordinato di distruggere queste mappe, per la segretezza con cui era gestito l'ordine. Noi crediamo che le mappe fossero codificate in modo che potessero essere comprese solo da membri di spicco, e questo spiegherebbe l'omissione del Centro America e parte del Nord America, che non potevano essere sconosciute a navigatori che possedevano un occhio tanto esperto per disegnare le migliori mappe di Sud America sino alla metà del XIX secolo. Queste annotazioni, cristallizzate nel tempo, rimasero custodite negli archivi vaticani, senza che nessuno, sino a Innocenzo VIII, cercasse di utilizzarle, in base alla sua visione millenaristica. In questo modo anche si può spiegare la "freschezza" dei rilievi del Sud America sulla mappa di Martellus del 1489.

[3] L’aura di mistero che circonda Heinrich Hammer è ora più profonda. Siamo di fronte ad un saggio singolare, perché alle sue condizioni naturali come cartografo, artista stilista e straordinario pittore, aggiunge l'ermetismo, l’alchimia e accurate informazioni dell’eredità templare. Martellus non conosce solo il significato della mappa che ha delineato, ma le sue conoscenze includono la botanica, l'astronomia, la matematica e la geometria sacra ed estáurica (calendárica) e religioni comparate... Inoltre, il tedesco sa come raggiungere la terra sacra in cui si trova il Paradiso Terrestre e promuove e guida questo percorso sacro che - secondo tutte le cronache medievali – solo i giusti potevano percorrere.

IMMAGINI

** L'immagine che rappresenta la Croce del Sud è stata presa da:

http://encorda2.com/2012/11/05/orientacion-basica-la-tierra-estrella-polar-y-la -Cross-del-sur

** L'immagine che rappresenta la "chacana solare" con il suo calendario delle festività è stata presa da:

http://www.astronomiaandina.260mb.com/index.php?pag=4&i=1

Pubblicato 06/04/2017 14:48:19