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di Owen Jarus

A POMPEI RIPARAVANO LE STRADE COL FERRO FUSO


Gli antichi romani usavano il ferro fuso per riparare le strade, prima che il Vesuvio eruttasse.

Il passaggio dei carri per decenni provocava la formazione di solchi profondi (come quello mostrato qui), in particolare nelle zone ad alto traffico di Pompei. Credito: Eric Poehler

Una squadra di archeologi ha scoperto che gli antichi operai usavano il ferro fuso per riparare le strade di Pompei prima della storica e devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

La scoperta rivela un metodo precedentemente sconosciuto di riparazione stradale romana e rappresenta "la prima attestazione su larga scala dell'uso romano del ferro fuso", hanno scritto i ricercatori Eric Poehler, professore di musica classica presso l'Università del Massachusetts Amherst; Juliana van Roggen, una ricercatrice indipendente; e Benjamin Crowther, uno studente di dottorato all'Università del Texas ad Austin, in un articolo recentemente pubblicato sull'American Journal of Archaeology.

Quando il Vesuvio eruttò, coprì la città di cenere e lava; sebbene l'eruzione abbia ucciso molti degli abitanti di Pompei, ha anche conservato la città nel tempo.

Strade di ferro

Molte delle strade di Pompei erano pavimentate in pietra ma, durante un sondaggio nel luglio 2014, gli archeologi hanno scoperto che, nel corso del tempo, il passaggio dei carri erodeva quelle pietre per formare solchi profondi. Ripavimentare le strade era un processo costoso e dispendioso in termini di tempo, come i documenti storici e i resti archeologici mostrano.

Profondi solchi si formarono sulle strade lastricate di Pompei mentre i carri erodevano le pietre: "A" mostra un'area di strada con profondi solchi; "B" mostra un'area con riparazioni; la sezione "C" mostra un'altra sezione profondamente solcata. Credito: Eric Poehler

"Un'opzione per la riparazione, il rifacimento completo delle pavimentazioni in pietra, era un'impresa difficile e costosa che poteva bloccare importanti percorsi attraverso una città per mesi", hanno scritto i ricercatori nel loro articolo.

Ciò rappresentava un problema per gli abitanti di Pompei, dal momento che alcune delle molte strade della città potevano essere rapidamente erose.

"Le indagini a Pompei hanno dimostrato che volumi particolarmente elevati di traffico concentrati in strade strette potevano consumare persino una superficie lastricata in pietra in pochi decenni", hanno scritto i ricercatori.

Il team ha scoperto che "i Pompeiani escogitarono un'altra opzione [per la riparazione delle strade] che era geniale e non convenzionale: dopo aver riscaldato ferro o scorie di ferro sino alla fusione, versavano il materiale per realizzare centinaia di riparazioni individuali sopra, dentro e sotto le pietre delle strade più importanti della città", hanno scritto i ricercatori.

Il ferro fuso versato riempiva i buchi e induriva raffreddandosi. Oltre al ferro, altri materiali come pietra e pezzi di terracotta erano inseriti nei fori per aiutare a riempirli. Questo metodo di riparazione era più economico e più veloce rispetto a ripavimentare una strada, i ricercatori hanno scoperto.

Mistero del metodo di fusione

"Come i romani introducessero il materiale in ferro liquefatto nelle strade di Pompei rimane un mistero", hanno scritto i ricercatori.

Resti di ferro trovati nelle strade di Pompei: una gocciolina di ferro (A), uno schizzo di ferro (B) e una macchia di ferro (D). Credito: Eric Poehler

I romani avrebbero dovuto riscaldare ferro o scorie di ferro tra 1100 e 1600 gradi Celsius, a seconda del tipo di ferro fuso, hanno scritto i ricercatori, osservando che le fornaci romane ricostruite possono raggiungere queste temperature.

I ricercatori hanno trovato numerosi esempi di gocce di ferro su sezioni di strade che non richiedevano riparazioni, il che suggerisce che a volte il ferro fuso fosse versato accidentalmente mentre veniva trasportato sulle strade di Pompei.

È probabile che gli schiavi portassero il ferro fuso attraverso Pompei, ha detto Poehler in una e-mail, notando che le città romane avevano schiavi pubblici e i magistrati (alti funzionari che detenevano il potere nelle città romane) avrebbero potuto usare i propri schiavi per svolgere compiti come la riparazione stradale.

Successivamente, i ricercatori sperano di analizzare la chimica del ferro per capire dove è stato estratto. Ci sono anche altre strade a Pompei da sondare, hanno detto.

Fonte: LiveScience History, 15/5/2019.

Pubblicato 18/05/2019 15:03:47